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Biblioteca cristiana di eVangelo

Redenti dalla povertà, dalla malattia e dalla morte spirituale - parte 1


di Elisabeth Lentschik
Trascritto da eVangelo

Redento vuole anche dire riscattato. Nell’Antico Testamento quando Dio parla a Isaia nel capitolo 52 verso 3, dice: “Poiché così dice l'Eterno: «Voi siete stati venduti per nulla e sarete riscattati senza denaro»”. Riscattati o redenti, significa che qualcun altro paga per noi in modo che siamo liberati. È l’opera di Gesù, Lui ha pagato il prezzo con il Suo sangue, per redimerci (riscattarci). In Luca 13:16 è Gesù che dice: “Non doveva quindi essere sciolta da questo legame, in giorno di sabato, costei che è figlia di Abrahamo e che Satana aveva tenuta legata per ben diciotto anni?”. Sciogliere, riscattare, redimere, sono sinonimi. In Matteo 16:19 è ancora Gesù che ci parla dicendo: “Ed io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che avrai legato sulla terra, sarà legato nei cieli, e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto nei cieli”. Poi Gesù lo ripete ancora in Matteo 18:18 “In verità vi dico che tutte le cose che voi avrete legate sulla terra saranno legate nel cielo; e tutte le cose che avrete sciolte sulla terra saranno sciolte nel cielo”.

In Galati 3:13-13, 29 leggiamo: “Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo diventato maledizione per noi (poiché sta scritto: «Maledetto chiunque è appeso al legno»), affinché la benedizione di Abrahamo pervenisse ai gentili in Cristo Gesù, perché noi ricevessimo la promessa dello Spirito mediante la fede. Ora, se siete di Cristo, siete dunque progenie d'Abrahamo ed eredi secondo la promessa”. Gesù Cristo aveva bisogno di riscattarci dalla maledizione in modo che le benedizioni di Abrahamo potessero raggiungerci. Cristo ci ha redenti dalla maledizione della legge. Ma cos’è questa maledizione? Lo possiamo capire se torniamo a guardare la legge. L’espressione “legge” nel Nuovo Testamento si riferisce in generale ai cinque libri di Mosè, i primi cinque libri della Bibbia. Lì vediamo che la maledizione, o la punizione, derivante dalla mancata osservanza della legge di Dio, era tripla. Povertà, malattia e la seconda morte. 1 Timoteo 4:8, troviamo scritto alla fine del versetto 8 ci dice: “…avendo la promessa della vita presente e di quella futura”.

Povertà

Tanti pretendono che le benedizioni promesse, di tipo materiale o altro, non siano per la vita terrestre. Il seguente passaggio ci dice però molto chiaramente che sono per questa vita, perché dice: “per la vita presente e per quella futura”. Vediamo che si riferisce ad entrambe. Adesso vogliamo andare proprio nella legge dell’Antico Testamento in Deuteronomio 28, vediamo che la maledizione della povertà veniva sui figli di Dio se non osservavano i Suoi comandamenti e prescrizioni. Deuteronomio 28:15-17 “Ma se non ubbidisci alla voce dell'Eterno, il tuo DIO, per osservare con cura tutti i suoi comandamenti e tutti i suoi statuti che oggi ti prescrivo avverrà che tutte queste maledizioni verranno su di te e ti raggiungeranno. Sarai maledetto nella città e sarai maledetto nella campagna. Maledetti saranno il tuo paniere e la tua madia”. Deuteronomio 28:38-40 “Porterai molta semente al campo ma raccoglierai poco, perché la locusta la divorerà. Pianterai vigne, le coltiverai, ma non berrai vino né coglierai uva, perché il verme le roderà. Avrai ulivi in tutto il tuo territorio ma non ti ungerai di olio, perché le tue olive cadranno”. Sono tutte maledizioni che si riferiscono agli affari e al lavoro.

Adesso leggiamo Filippesi 4:19 “Ora il mio Dio supplirà ad ogni vostro bisogno secondo le sue ricchezze in gloria, in Cristo Gesù”. Tutti i bisogni, anche quelli finanziari o materiali. Infatti in questo capitolo si parla delle cose materiali. Gesù stesso ci dice in Matteo 6:33 “Ma cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte”. Le cose che saranno sopraggiunte sono quelle materiali della vita, come cibo e vestiti. Alcuni pensano che per un cristiano che crede in Dio sia un segno di umiltà il vivere nella povertà. Ma Gesù non ha detto questo. Chiaramente dobbiamo mettere Dio al primo posto, non dar valore alle cose materiali. Cerchiamo prima il regno di Dio e la Sua giustizia, e tutte queste cose ci saranno sopraggiunte. Non è scritto “tolte”, ma “sopraggiunte”. Malachia 3:10 “Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché vi sia cibo nella mia casa, e poi mettetemi alla prova in questo», dice l'Eterno degli eserciti, «se io non vi aprirò le cateratte del cielo e non riverserò su di voi tanta benedizione che non avrete spazio sufficiente ove riporla”. Stupendo! Dio versa così tante benedizioni che non abbiamo neanche posto dove metterle. Ma Lui dice anche che bisogna portare prima nella Sua casa. Anche questa è una legge spirituale, prima portiamo, e dopo riceviamo. Questo è scritto nell’Antico Testamento, ma non fa parte della legge, perché Abramo pagava la decima già 500 anni prima della legge, e Giacobbe 250 anni prima che fosse stata data la legge. Nel Nuovo Testamento abbiamo una sola spiegazione in proposito.

Ebrei 7:8 “Inoltre, qui, quelli che riscuotono le decime sono uomini mortali; là invece le riscuote uno di cui si attesta che vive”. Si parla di Gesù. Qui sono i servi di Dio che ricevono la decima per portare avanti l’opera di Dio, ma nel campo spirituale è Gesù che riceve. Vogliamo guardare come le benedizioni di Abramo ci appartengono. Spesso, se troviamo una promessa, o una parola buona nella Bibbia sulla quale possiamo basare la nostra fede, qualcuno ci dice che questo vale solo per gli Ebrei, e quindi non per noi oggi. Dobbiamo sapere che la benedizione di Abramo non è solo per i suoi discendenti fisici, ma appartiene anche a noi (suoi discendenti spirituali). Ricordiamoci Galati 3:14, 29. Ti appartiene e mi appartiene. Non lasciamoci derubare la fede tramite il dubbio e l’incredulità. La benedizione di Abramo ci appartiene per mezzo di Gesù Cristo. Ci appartiene, ne abbiamo il diritto. Alleluia! La benedizione di Abramo era tripla. La prima promessa che Dio ha dato ad Abramo era di farlo ricco. Vuol dire che Dio vuole farci ricchi tutti? Sì, certo! Però bisogna capire cosa intende la Bibbia per ricchi. Non è che noi tutti diventiamo milionari. Vuole invece dire “abbondante”, un provvedimento completo. Dio non ci ha promesso un provvedimento magro, ma abbondante, gloria sia al Signore! 1 Timoteo 6:10 “L'avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali e, per averlo grandemente desiderato, alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti dolori”.

Dio non dice che la radice dei mali è il denaro, ma l’amore per i soldi è la radice di tante maledizioni. Aggeo 2:8 “«Mio è l'argento e mio è l'oro», dice l'Eterno degli eserciti.” Salmo 50:10 “Mie infatti sono tutte le bestie della foresta; mio è il bestiame che sta a migliaia sui monti”. Perché Dio ha messo tutte queste cose sulla terra? Di sicuro non per il diavolo e i suoi seguaci. Se l’avesse fatto per loro, dovremmo pensare che Lui ama di più i figli del diavolo che i Suoi. Ma Dio ama noi, i Suoi figli, noi siamo della Sua famiglia, Lui è il nostro Padre. Qualcuno dice forse: “Io sono come Giobbe, la mia vita è una prova”. Il libro di Giobbe si estende su circa nove mesi, Dio l’ha guarito, gli ha dato una moglie e dieci bambini e il doppio di tutto quello che aveva, cammelli, pecore, buoi, asini. Se è sbagliato avere benessere, Dio ha agito in modo sbagliato quando Lui ha dato tutto questo a Giobbe. Proverbi 19:17 “Chi ha pietà del povero presta all'Eterno, che gli contraccambierà ciò che ha dato”.

Nella nostra società ci saranno sempre persone che stanno peggio di noi. Dio ci ha benedetti e vuole continuare a darci benessere, ma Lui non vuole che siamo avari. Dio mantiene la Sua parola. Come ci ricompensa? In mille modi. Abbiamo un esempio del Suo modo di fare in Luca 5:4-7 “E, quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo, e calate le vostre reti per pescare». E Simone, rispondendo, gli disse: «Maestro, ci siamo affaticati tutta la notte e non abbiamo preso nulla; però, alla tua parola, calerò la rete». E, fatto ciò, presero una tale quantità di pesci che la rete si rompeva. Allora fecero cenno ai loro compagni, che erano nell'altra barca, perché venissero ad aiutarli. Ed essi vennero e riempirono tutt'e due le barche, tanto che stavano affondando.” Pietro ha prestato al Signore la sua barca e Lui lo ha ricompensato con due carichi di pesce. Dio ha tanti modi per ricompensarci, secondo la nostra situazione, secondo il nostro bisogno. Noi siamo partecipi della benedizione di Dio in Cristo e usiamo quello che ci ha provveduto. Capire questa benedizione ci aiuta a farla nostra, per mezzo della fede e dell’agire. Ma stiamo attenti a non fare le cose solo per via dei soldi, ed a cadere nella trappola di amare i soldi. Cerchiamo prima il Suo regno e confidiamo per tutto il resto nel Signore e Lui ci darà tutto quello di cui abbiamo bisogno, ci benedirà abbondantemente.

...continua


Data: 30/08/2007
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