Sono nato in Sicilia 61 anni fa. Da ragazzo non ho avuto una vita facile a causa del mio carattere timido ed introverso. Spesso, proprio per questo, nascondevo ai miei genitori molte cose di cui non avevo colpa e per giustificarmi raccontavo molte bugie, creando molti problemi nei miei rapporti con loro. A volte combinavo anche cose gravi e, a causa di tutto questo, mi ritrovai a sposarmi molto giovane, 19 anni io e 18 anni mia moglie. Ora, grazie a Dio, siamo entrambi salvati.
A 21 anni fui costretto a trasferirmi al nord, dove già risedevano i miei genitori e così, dopo alcuni mesi, anche la mia famiglia poté trasferirsi. Come si può immaginare, i problemi economici erano molti, anche perché mia moglie e io avevamo già avuto i primi due figli (ne sarebbero arrivati poi altri due), inoltre si aggiungevano anche i problemi spirituali. Ero molto religioso, a modo mio, naturalmente, e ai miei figli insegnavo a recitare le preghiere, ma il mio cuore era vuoto. Quando mi arrabbiavo, bestemmiavo con Dio.
Un giorno, mentre svolgevo il mio lavoro di scalpellino, un camionista credente venne per caricare della pietra da portare nel cantiere dove lavoravo. Durante il viaggio, mi cominciò a parlare del Signore Gesù, mi assicurò che se avessi creduto, la mia vita sarebbe cambiata e mi citò Giovanni 3:16: "Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque creda non perisca, ma abbia vita eterna". Inoltre mi diede l’indirizzo di una chiesa evangelica e una copia del Vangelo.
Passò più di un anno, ma quel versetto tornava spesso alla mia mente. Intanto una famiglia di credenti venne ad abitare nello stesso palazzo dove vivevo con la mia famiglia e una sera, mia moglie, quando rincasai, mi disse che i nuovi arrivati avevano la Bibbia e le avevano parlato di Gesù. Allora le dissi che dovevamo andare anche noi al culto e così fu.
La domenica seguente ci recammo al culto e fui attratto dalla predicazione della Parola di Dio, tanto che quella sera non avrei mai smesso di ascoltarla. Fui molto toccato, commosso e piansi, poi una grande pace scese nel mio cuore. Provavo una grande gioia, mi sentivo un altro! Arrivati a casa, mia moglie fece sapere la cosa ai suoi genitori, ma sua madre le disse di non lasciare gli insegnamenti ricevuti sin da bambina. Andai anche a casa dei miei genitori per comunicare anche a loro la bella notizia della mia conversione, ma mio padre mi buttò fuori di casa per due volte. Cominciò, così, un periodo di dura prova; il Signore, però, mi sostenne e l’aiuto dei fratelli della chiesa fu molto importante. Ad un certo punto, mia madre chiese a mia moglie di lasciarmi, offrendole anche i soldi per l’eventuale viaggio, per vedere se io avrei abbandonato la fede. Tuttavia continuavo a pregare il Signore, che mi dava forza anche nelle prove.
Nel palazzo dove abitavo risiedeva una fattucchiera che, d’accordo con mia moglie, fece mettere un nastro rosso sotto il cuscino del letto nel quale dormivo, allo scopo di turbare la mia fede; ma il Signore mi aiutò dandomi ancora maggiore fermezza. Anzi, incoraggiata dalla mia risolutezza e vedendo che il maleficio non aveva alcuna efficacia, perché continuavo a dormire sonni tranquilli, dopo sei mesi anche mia moglie conobbe il Signore.
Dopo undici anni, si convertì anche mia suocera e anche i miei genitori, prima di morire, hanno creduto nel Signore; infine, è motivo di gioia vedere che la mia famiglia serve il Signore, compresi i miei nipoti che a loro volta frequentano la chiesa.
Data: 03/07/2002 Visite: 4458 | |
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