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Le meditazioni di eVangelo

"...È Elia il Tishbita!" (2 Re 1:1-12)


di AA.VV.
Trascritto da eVangelo

Come fa il re Achazia ad essere così sicuro che l'uomo incontrato dai suoi messi diretti ad Ekron per consultare Baal-zebub sia proprio Elia? Che aveva quest'uomo semplice, sempre vissuto in disparte, per essere immediatamente riconosciuto e temuto? Non aveva ricchezza, non aveva armi, non aveva potere umano, ma possedeva quanto era necessario per essere definito un "uomo di Dio".

Possedeva, prima di tutto, la coerenza. Era stato sempre una persona "scomoda" per i suoi contemporanei. Altri profeti erano stati disposti a tacere; talvolta a modificare il messaggio ricevuto per renderlo più adattabile al gusto e ai desideri dei potenti. Ma per Elia la coerenza era fondamentale, egli era e rimaneva profeta dell'Eterno e poteva sempre dire: "Così dice l'Eterno".

Inoltre, era sempre riconoscibile dal comportamento. "Com'era l'uomo che v'è venuto incontro e vi ha detto codeste parole?" Attraverso il tempo non aveva mutato il suo aspetto e la sua foggia, era rimasto l'Elia di sempre, lo stesso della profezia della siccità, lo stesso del torrente Kerit, lo stesso di Sarepta, lo stesso del Carmel. Tra la sua prima apparizione dinanzi al re Achab, padre di Achazia e questo episodio, erano passati almeno 25 anni, ma dopo un quarto di secolo Elia era ancora riconoscibile dalla descrizione fatta da sconosciuti.

Infine, era riconoscibile dall'autorità. Colpisce il fatto che dei messi inviati dal sovrano per una missione importante, tornano indietro unicamente perché hanno incontrato lungo la strada un povero sconosciuto che ha dato loro un messaggio. Costoro avevano scoperto che quel messaggio era più autorevole di quello che avrebbero ricevuto nel tempio pagano di Ekron dall'idolo Baal-zebub. Avevano scoperto che la Parola di Dio era più autorevole di tutte le divinazioni e le consultazioni del mondo delle scienze occulte e dell'idolatria.

In questo nuovo anno, mentre continuiamo a vivere in mezzo ad una società pagana ed idolatra, come "uomini e donne di Dio" lo Spirito Santo ci aiuti a mostrare sempre la stessa coerenza, lo stesso comportamento, e la immutabile ed autorevole Parola di Dio. Saremo forse delle persone scomode per il mondo che ci circonda, ma sempre riconoscibili come seguaci di Cristo e dell'Evangelo.


Data: 01/01/2005
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