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Le meditazioni di eVangelo

«Degno della fiducia di Dio» (1 Timoteo 1:12-20)


di E.T.
Trascritto da eVangelo

Sappiamo che la fiducia si dà alle persone sulle quali si può fare affidamento, gente fedele e capace di assolvere determinati compiti, indipendentemente dalla loro natura.

L'apostolo era consapevole del valore della chiamata divina al santo ministerio, sapeva che il messaggio dell'Evangelo conteneva la soluzione per tutti i dolori e i problemi dell'umanità non solo del presente ma anche dell'avvenire per cui era convinto che tali ricchezze richiedevano degli amministratori «degni della fiducia di Dio». L'apostolo fu reputato di tale fiducia perché dopo l'incontro con Cristo sulla via di Damasco, ed il successivo battesimo nello Spirito Santo, si dedicò completamente all'opera del Signore, rinunciando davvero a sé stesso non a parole ma con fatti evidenti. Egli fu disposto ad affrontare per il nome del Signore, la prigione, la lapidazione, le battiture, la fame, la sete e i pericoli di ogni specie senza pensare minimamente di rinnegare Cristo anzi dichiarandosi disposto a dare il proprio corpo come offerta a Dio, come in seguito avverrà. Non era un uomo così degno della fiducia di Dio?

Iddio ebbe fiducia di Paolo e gli affidò tanti di quei doni divini da poter guarire ogni specie di malattie e perfino di resuscitare i morti; ma in particolare Paolo ringraziava il Signore perché gli aveva affidato la predicazione del Santo Evangelo quale «potenza di Dio per la salvezza di ogni credente».

Chi era Paolo per poter ottenere tanta fiducia dal Signore? Egli stesso dice: «il primo dei peccatori e persecutori della chiesa». L'Iddio di Paolo è il nostro Dio; Egli anche oggi cerca uomini degni della Sua fiducia.

Se Gli apparteniamo disponiamoci a consacrare la nostra vita nelle Sue mani ed Egli per lo Spirito Santo compirà l'opera Sua in noi. Essere degni della fiducia di Dio è il più ambito traguardo della nostra vita cristiana. Presto il Signore verrà e possa ognuno di noi quel giorno udire dalle labbra del nostro Salvatore: «Ben fatto mio buon e fedele servitore entra nel regno del Padre tuo». (1)

1) Matteo 25:21


Data: 02/12/2002
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