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Le meditazioni di eVangelo

«Per comandamento di Dio ...» (1 Timoteo 1:1-11)


di R.VF.
Trascritto da eVangelo

Quando l'apostolo Paolo inizia questa epistola, dà molta importanza al saluto. Lui sta scrivendo questa lettera al suo vero «figliuolo di fede», Timoteo. Questi si trovava ad Efeso in una chiesa, che aveva cominciato così bene ed era molto spirituale. Purtroppo alcuni avevano deviato dalla verità, cercavano nel ministero una soddisfazione personale e; come accade spesso, insegnavano regole umane. Ma la legge senza lo Spirito distrugge la chiesa. Per Timoteo, che era rimasto ad Efeso, tutto questo creava delle conseguenze. Egli era certamente più giovane di certi «dottori», i quali insegnavano ad Efeso. L'apostolo Paolo però ha più fiducia in Timoteo che in tutti gli altri, perché per molto tempo era stato suo compagno di viaggio e di lavoro.

Timoteo conosceva l'insegnamento di Paolo, era stato educato nelle vie del Signore da bambino, era un uomo retto e fedele, soltanto aveva una personalità riservata. Certamente il suo compito non era facile; l'Apostolo doveva ripetere l'esortazione già fatta in precedenza, con tanto amore, ma altrettanta fermezza, gli ricorda che egli è il suo fratello maggiore, poi mette in evidenza l'autorità ricevuta: «Paolo apostolo di Cristo Gesù, per comandamento di Dio, nostro Salvatore».

Riaffermando questo principio, Paolo ricorda che la sua autorità è biblica per il fatto che egli è «1 'apostolo per comandamento di Dio». «Timoteo», sembra dire Paolo, non dimenticare mai che tu sei il mio vero figliuolo di fede. Ricordati tutte le lezioni che ti ho insegnato, hai visto che la fede da me insegnata ha avuto effetto, sei stato testimone, allora non dubitare più, non aspettare più, fatti coraggio e comincia ad ordinare a certuni di non insegnare dottrina diversa da quella che hai imparata da me.

Dio stesso ha stabilito nella chiesa i ministeri; questi ministri fedeli sono «degni di doppio onore», riconoscendo che il loro messaggio e il loro ruolo è per comandamento di Dio, accettiamo dunque, ogni consiglio ed esortazione da parte di Dio con umiltà perché così facendo rimarremo nella fede pura di tutto l'Evangelo ed avremo la possibilità di comunicarlo ad altri.


Data: 30/11/2002
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